Zoom sull’incontinenza urinaria

Pubblicato da marcello il

L’incontinenza urinaria riguarda, come esperienza cronica, 1 donna su 10.

E il problema, in genere provocato dalla gravidanza e dal parto, non migliora con l’età. Tra gli adulti più anziani, uno su quattro ha una vescica “che non tiene”.

L’incontinenza urinaria dipende da una varietà di cause collegate alla vescica o al suo sfintere – uno spesso muscolo che controlla il flusso dell’urina all’uscita della vescica. Nonostante non sia l’età in sé a provocare l’incontinenza, i normali cambiamenti che avvengono nel sistema urinario e genitale delle persone che invecchiano rende questa condizione più diffusa negli anziani.

Per esempio, la vescica e i muscoli che la sorreggono tendono a scendere con l’età, rendendo più difficile trattenere l’urina all’interno della vescica. Inoltre, alcuni farmaci somministrati alle persone più avanti con l’età per la cura di varie malattie, per esempio l’artrite o l’ictus, possono aumentare le probabilità di sviluppare un disturbo della vescica, e infine portare all’incontinenza.

Qualunque evento provochi un trauma al pavimento pelvico – e il parto è uno dei più comuni – può causare l’incontinenza urinaria da sforzo.

L’urina viene eliminata dalla vescica attraverso l’uretra, lunga circa 3 cm e molto vicina alla parete anteriore della vagina. L’urina viene mantenuta all’interno della vescica da un anello di muscoli che circondano la porzione anatomica nella quale l’uretra si apre alla vescica (collo della vescica).

La continenza dipende anche dal sostegno muscolare che il pavimento pelvico è in grado di fornire alla vescica stessa. Semplici azioni quali tossire o starnutire aumentano la pressione all’interno dell’addome e sulla vescica, spingendo l’urina a fuoriuscire. In condizioni normali l’urina resta all’interno del corpo perché la parte superiore dell’uretra/collo della vescica viene sottoposta alla stessa pressione; quando la vescica si riempie fino a raggiungere una data pressione, un segnale suggerisce al cervello di svuotarla.

Successivamente, il muscolo uretrale e il diaframma pelvico si rilassano, mentre il muscolo della parete vescicale si contrae e l’urina passa.

Tre tipi di incontinenza
Esistono tre tipi di incontinenza urinaria: incontinenza urinaria da sforzo, incontinenza da urgenza, incontinenza mista. Il Ringiovanimento Vaginale riguarda solo l’incontinenza da sforzo provocata dal rilassamento pelvico, e non è necessariamente l’intervento terapeutico elettivo.

Se soffrite di una forma di incontinenza urinaria è necessario, tramite visita ed eventuali test necessari, stabilire il vostro tipo di incontinenza, dopodiché si potrà scegliere tra le varie opzioni terapeutiche, mediche o chirurgiche, quale sia la più indicata al singolo caso. Indispensabile quindi poter stabilire la tecnica chirurgica eventualmente più adatta.

Il Ringiovanimento Vaginale non ripara solo i tessuti indeboliti responsabili del rilassamento pelvico (e spesso dell’incontinenza urinaria), ma è stato concepito anche per aumentare la gratificazione sessuale; è questa la ragione per la quale molte donne lo scelgono, con l’obiettivo di raggiungere due scopi con un singolo intervento.

Esistono quattro condizioni distinte che possono essere indipendenti o associate tra di loro:

a) cistocele, o prolasso della vescica. Compare quando la vescica scende rispetto alla sua posizione normale. Il sintomo più comunemente associato al cistocele è l’incontinenza urinaria da sforzo, talvolta accompagnata dalla sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica.

Questa condizione può favorire l’insorgenza di infezioni, inoltre i cistoceli di grandi dimensioni possono provocare un sovrariempimento della vescica, con conseguente perdita di urina, soprattutto in presenza di uno sforzo anche di modesta intensità (tossire, starnutire, ridere, e così via).

Nel cistocele di modesta gravità (grado 1) la vescica scende di poco nella vagina; nel cistocele di gravità media (grado 2), la vescica sprofonda nella vagina fino a raggiungere l’orifizio vaginale, mentre nella condizione più avanzata (grado 3) la vescica protrude all’esterno della vagina.

b) uretrocele. Può associarsi al cistocele. I sintomi sono simili: perdita involontaria di urina, soprattutto in presenza di un aumentata pressione sull’addome provocata da attività fisiche quali camminare, saltare, tossire, starnutire, ridere o compiere movimenti improvvisi;

c) rettocele, l’erniazione del retto verso la vagina. E’ spesso la conseguenza dei traumi ostetrici, e provoca difficoltà di evacuazione.

Rettocele ed enterocele si sviluppano quando i muscoli pelvici inferiori vengono danneggiati dalla gravidanza, dal travaglio, dal parto, da una precedente chirurgia pelvica, o quando a causa dell’età le fasce muscolari si indeboliscono, più raramente sono conseguenti a un difetto presente sin dalla nascita.

Queste condizioni spesso si presentano associate nella stessa paziente, soprattutto in una donna sottoposta a isterectomia (rimozione parziale o totale dell’utero, delle ovaie o delle tube).

d) enterocele, o erniazione di un’ansa intestinale che spinge la parete vaginale posteriore.

Nei casi di cistocele modesto, le opzioni terapeutiche variano dall’indicazione di non sottoporsi ad alcun trattamento specifico a quella di evitare di sollevare pesi o di compiere sforzi che possono peggiorare la condizione. Se i sintomi sono moderati o fastidiosi, il medico curante può suggerire sia soluzioni chirurgiche, sia soluzioni non chirurgiche. Poiché rettocele ed enterocele sono difetti dei tessuti di supporto pelvico, e non delle pareti della vescica, spesso vengono trattati con maggior successo da una chirurgia che ripara le pareti vaginali, chiudendo l’area di prolasso nella vagina e rinforzandone le pareti per prevenire una eventuale recidiva. In assenza di altre condizioni mediche che richiedano un’incisione addominale, rettocele ed enterocele vengono in genere sempre operati attraverso la vagina.

Tutte queste alterazioni del sostegno pelvico o della lassità della parete vaginale posteriore possono essere trattate per mezzo di procedure chirurgiche diverse, impiegate singolarmente od in associazione al Ringiovanimento Vaginale con il Laser (LVR®).

Categorie: Vaginoplastica

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